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Ambienti di lavoro

Valutazione del Rischio Rumore negli ambienti di lavoro

Secondo quanto stabilito dal Decreto Legislativo 81/08, integrato e modificato dal Decreto Legislativo 3 agosto 2009 n. 106, le aziende esposte a livelli elevati di rumore (con un livello equivalente LEX superiore a 85 dB(A) o un picco di Lpicco, C superiore a 137 dB(C)) sono tenute a elaborare e applicare un programma di misure tecniche e organizzative per ridurre l’esposizione al rumore dei lavoratori.

Valutazione del Rischio Rumore negli ambienti di lavoro

La valutazione del rischio rumore negli ambienti lavorativi prevede misurazioni specifiche con diverse finalità:

  • Calcolo dell’Esposizione: Determinare il valore di esposizione personale al rumore per stabilire le misure di prevenzione necessarie per la salute dei lavoratori e per verificare l’efficacia dei dispositivi di protezione auricolare in uso.
  • Interventi Tecnici e Organizzativi: Identificare le azioni che l’azienda può intraprendere per ridurre l’esposizione al rumore, in particolare nelle aree di lavoro più rumorose, garantendo la delimitazione, la segnalazione e la restrizione dell’accesso a tali zone.

Le aziende devono monitorare i rischi legati al rumore e, qualora emergano problematiche nel Documento di Valutazione del Rischio Rumore negli ambienti di lavoro, il datore di lavoro è obbligato a implementare un programma di misure tecniche per ridurre l’esposizione e garantire una protezione adeguata. È fondamentale che i lavoratori ricevano una formazione adeguata sui rischi associati al rumore.

È cruciale redigere il Documento di Valutazione del Rischio Rumore per essere conformi alla legislazione e per evitare sanzioni in caso di ispezioni.

Valutazione del Rischio Vibrazioni
La valutazione del rischio vibrazioni deve essere effettuata in conformità al Decreto Legislativo 81/2008 e considerare le vibrazioni in base alla parte del corpo colpita: si distinguono quindi esposizioni trasmesse al sistema mano-braccio e al corpo intero.

Dopo aver determinato il livello di esposizione dei lavoratori che utilizzano macchinari o attrezzature che generano vibrazioni, il decreto prevede i “concetti di valore d’azione e di valore limite d’esposizione”. Se questi limiti vengono superati, è necessario attivare procedure e misure di prevenzione e protezione, inclusa la sorveglianza sanitaria.

La Valutazione del Rischio Rumore negli ambienti di lavoro deve essere eseguita almeno ogni quattro anni e aggiornata in caso di cambiamenti significativi che potrebbero renderla obsoleta o qualora i risultati della sorveglianza sanitaria richiedano una revisione.

Nel documento di valutazione dei rischi relativo al rischio vibrazioni devono essere riportati almeno i seguenti elementi:

  • I livelli di vibrazioni ai quali i lavoratori sono esposti, distinti per tipo (mano-braccio e corpo intero).
  • Le misure di prevenzione e protezione adottate, inclusi i guanti antivibranti.
  • Le attività di informazione, formazione e addestramento.
  • I dettagli sulla sorveglianza sanitaria.
  • Queste procedure non solo garantiscono la sicurezza e la salute dei lavoratori, ma aiutano anche le aziende a conformarsi alle normative vigenti, evitando sanzioni e migliorando l’ambiente lavorativo complessivo.